Assunta
(sabato 10 ottobre 2009)
Categoria:
Malinconia
Tanto dolore.
Dopo tantissimi anni, ho rivisto in Tv il Duomo della mia cara Messina. Mi sarei commossa come sempre, ma l'evento luttuoso, come i funerali di stato, oggi non mi ha permesso di gioire nel rivedere la mia cara città.
Quelle 21 bare, avvolte nel tricolore, ogni bara una storia, abbracciati tutti in un unico destino. Il pensiero va a quei sette dispersi, di cui i loro cari, non hanno nemmeno una bara su cui piangere.
Quello sfortunato giovane, che dopo aver salvato otto persone alla nona non cel'ha fatta a sua volta. Simone era il suo nome, un eroe per caso dei nostri giorni.
Ilaria bimba di cinque anni, morta con la mamma e la nonna, innocente creatura che si era appena affacciata alla vita. Due fratelli uniti nella vita, abbracciati nella morte. Un pensiero va anche a quei tanti innocenti, che il destino crudele, sotto forma di fango, aspettava subdolo nell'ombra. Una maestra di Scaletta Zanclea, ha raccontato che i bimbi della scuola, comprensibilmente non dormono scioccati e non guardano più verso la montagna, ma i loro occhi atterriti guardano il cielo. Ho visto il sole a Messina, forse a voler scaldare il cuore di tutti, dove per questo ennesimo dolore, è sceso il gelo più profondo.
Diciamo sempre: Tragedie del genere non dovranno più accadere, ma è soltanto utopia, perchè anche se non vorremmo, succederà ancora chissà dove e chissà quando, con una cadenza macabra e dolorosa.
Alle vittime va il mio pensiero più affettuoso, ai loro famigliari il cordoglio più profondo.